Tinissima Evento a Bellazoia del Tina Modotti Day

Tinissima, Evento a Bellazoia del Tina Modotti Day

Il 3 dicembre 2019 Tenimenti Civa lancia “Tinissima”, un Sauvignon in edizione limitata dell’esclusiva collezione Vigneto Bellazoia, contenuto in bottiglie numerate custodite in un elegante cofanetto: se gli odori e i sapori di questo vino assumessero sembianze colorate, vedremmo un mazzo di fiori dedicato a Tina Modotti.

Il lancio di “Tinissima” è il primo dei tre eventi d’alto livello del Tina Modotti Day (#tinamodottiday) organizzati per ricordare la fotografa nel novantesimo della mostra personale di Città del Messico, allestita nella Biblioteca dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), aperta al pubblico dal 3 al 14 dicembre 1929.

Si è voluto così celebrare la friulana più nota al mondo, dedicandole un vino nutrito dai sapori e dai profumi della sua terra natìa, il Friuli, lasciata nel 1913 e mai più rivista. Il Sauvignon della straordinaria annata 2017, allevato nell’incanto di Bellazoia, è stato scelto per l’ampiezza delle sfumature olfattive e la ricchezza degli elementi sapidi; vertici difficilmente eguagliabili.

Landing Cofanetto Vino Tinissima

Tina Modotti Day (#tinamodottiday)

Alle ore 11 a Bellazoia di Povoletto, presso i Tenimenti Civa, conferenza stampa di presentazione del Vino “Tinissima”, il Sauvignon in 500 bottiglie numerate.

A seguire, Paolo Medeossi, giornalista del Messaggero Veneto, presenta il libro “Tina Modotti. La ragazza di Pracchiuso” di Gianfranco Ellero, uno dei più importanti biografi della grande fotografa. A conclusione il rinfresco offerto dai Tenimenti Civa.

Alle ore 15.30 a Udine, presso la sede della Società Filologica Friulana, in via Daniele Manin 18, apertura della mostra “La Udine di Tina Modotti. A seguire lezione di Gianfranco Ellero e Piero Colussi su “Tina Modotti fotografa”.

Alle ore 16.30, sempre presso la Società Filologica Friulana, proiezione del film “The Tiger’s Coat” interpretato da Tina Modotti, a cura della Cineteca del Friuli di Gemona, che presenterà l’edizione didascalizzata in italiano.

Alle ore 18, a Udine, nella Galleria Studio Proposte d’Arte Soravito di Via Pracchiuso 33, inaugurazione della Mostra “Omaggio a Tina Modotti. 1929-2019”, allestita con opere di venti artiste friulane che, in pittura e in ceramica hanno evocato vita e opere della grande fotografa, che qui nacque e visse i primi diciassette anni della sua vita. Catalogo a cura di Renza Moreale e consegna di speciali cofezioni della  Grappa Pagura di Castions di Zoppola. Saranno esposti anche i gioielli, ispirati da opere di Tina Modotti, creati dalla bottega d’arte orafa Mazzola di Udine. A conclusione del Tina Modotti Day Vin d’honneur Tenimenti Civa di Bellazoia di Povoletto.

Gli eventi saranno diffusi in diretta dalla pagina facebook dei Tenimenti Civa: (ore 11, 15.30 e 18) e attraverso le Instagram stories.

L’acquisto del cofanetto Tinissima

Il Cofanetto Tinissima è acquistabile presso la sede aziendale, a Bellazoia di Povoletto, oppure direttamente dal sito internet www.tenimenticiva.com. Con l’acquisto del cofanetto in dono il libro “Tina Modotti La ragazza di Pracchiuso”, di Gianfranco Ellero, fino a esaurimento della prima edizione.

Il costo del Cofanetto Tinissima è di euro 35 + spese di spedizione: euro 15,5 per Sardegna, Sicilia e Calabria e euro 11 per il resto d’Italia.

 

La mostra di Pracchiuso

Per Tina Modotti

Ritorno in Pracchiuso (di Gianfranco Ellero)

Novant’anni fa, alle 7 di sera del 3 dicembre 1929, nella Biblioteca dell’UNAM (Universidad Nacional Autonoma de México), fu inaugurata la più importante mostra di Assuntina, una ragazza udinese di Borgo Pracchiuso figlia di un meccanico e di una cucitrice, diventata uno dei grandi fotografi del XX secolo.

Perché fu ed è importante, quella mostra, trascurata da biografi più attratti dalla vita multipla di Tina che dalla sua arte fotografica?

– Perché personale nella scelta delle immagini;

– Perché quasi tutte le immagini esposte furono poi ammirate in tutto il mondo, e alcune si trasformarono in icone. “Wires” apparve in un’edizione della The History of Photography di Beaumont Newhall, sostituita nella successiva da “Mother and child”. “Workers, Mexico, 1924” fu antologizzata nel catalogo della mostra allestita in America per il 150° della Fotografia, intitolato On the Art of Fixing a Shadow. One Hundred and Fifty Years of Photography;

– Per le reazioni critiche che la accompagnarono e la seguirono;

– Per l’importanza della sede dell’esposizione;

– Per il livello degli oratori che la aprirono e la chiusero. Il muralista David Alfaro Siqueiros parlò de “La prima esposizione rivoluzionaria del Messico”. Baltazar Dromundo, sul quotidiano “El Universal” del 16 dicembre 1929, sotto il titolo “La nueva estetica y la obra de Tina Modotti”, che sicuramente ricalca il suo intervento di chiusura all’Università, scrive (in traduzione) che “L’opera di Tina Modotti, come fotografa, ha un carattere rivoluzionario perché la rivoluzione è uno stato dello spirito e in particolare è un obiettivo più che una fede, come diceva Max Eastman. E dal punto di vista della rivoluzione sociale, il lavoro artistico di Tina Modotti non ha paralleli o antecedenti in Messico. È un lavoro serio, tenace, silenzioso e ammirato, estratto dallo stesso seno del popolo, dalle profondità dell’animo dell’indio e dallo spirito delle cose moderne…”. Xavier Villaurrutia, su “Revolucion” del 1929 scrisse: “Artista, vera artista (…) Tina raggiunge magnifiche espressioni plastiche, frequenti equilibri tra la ragione, la sensibilità e la sensualità. Giocando con i grigi dà colore alle sue fotografie, armonizza le superfici e fa apprezzare autentiche scale visuali. E, rara avis nella sua specie, ha la fortuna di trasformare una fotografia in un piccolo mondo di erotismo”.

La mostra, che comprendeva 57 opere, non aveva un titolo: bastava il nome dell’artista, come si legge su “El Nacional” del 4 dicembre: “La Magnifica Exposición Artistica de Tina Modotti”.

Quella del 1929 fu la più grande mostra di un artista friulano al di là dell’Atlantico.

Oggi, 3 dicembre 2019, venti artiste del suo Friuli, lasciato nel 1913 e mai più rivisto, la ricordano con opere ispirate dagli esiti della sua arte e dalle vicende della sua vita: la ricordano in Borgo Pracchiuso, dove nacque e visse da precoce operaia tessile, dopo il soggiorno in Carinzia, dal 1905 alla partenza per l’America.

 

Breve biografia di Tina Modotti

Tina Modotti nacque a Udine nel 1896 da genitori friulani, poveri ed emigranti. Dai 12 ai 17 anni lavorò in città come operaia nell’industria della seta. Emigrò in America (USA) nel 1913 per unirsi al padre, Giuseppe Saltarini Modotti, e alla sorella maggiore, Margherita detta Mercedes, che si trovavano da anni in California.

Nel corso di una vita avventurosa divenne amante di Edward Weston in Messico e da lui apprese l’arte della fotografia, strumento che nella seconda metà degli anni Venti le consentì di esprimere la sua visione del mondo. È per questo che oggi è considerata uno dei grandi fotografi del XX secolo a livello mondiale.

Gianfranco Ellero e Tinissima

Gianfranco Ellero

Gianfranco Ellero storico e studioso della fotografia. Biografo di Tina Modotti citato nelle  principali monografie sulla fotografa. Nel 1996, per correggere errori e dimenticanze che appaiono in biografie a tratti romanzate, scrisse il libro “Tina Modotti in Carinzia e in Friuli”, che fu presentato nello stesso anno dalla grande Amy Conger all’Università di San Diego in California nell’ambito della “Tina Modotti International Conference”. Quest’anno il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha pubblicato il saggio “Tina Modotti. La ragazza di Pracchiuso”.

 

Bibliografia minima

Ellero G., Tina Modotti in Carinzia e in Friuli, Cinemazero, Pordenone 1996.

Ellero G., Tina Modotti. La grande mostra del 1929, catalogo della mostra di Lestans, Lithostampa,

Pasian di Prato 2019.

Ellero G., Tina Modotti. La ragazza di Pracchiuso, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 2019.

 

Maria Cristina Pugnetti

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