LETTERA “N”
Nerbo: ha nerbo il vino le cui caratteristiche rivelano un corpo sostenuto da forze dinamiche che gli conferiscono carattere.
Nervoso: si dice di un vino che dà in bocca una piacevole sensazione tattile, conferita dagli acidi, in cui la morbidezza è arricchita da brio e vivacità.
Netto o deciso: è quel profumo particolarmente marcato e pulito, ben individuabile all’interno di una serie.
Neutro: è un profumo senza particolari caratterizzazioni.
LETTERA “O”
Oleoso: si dice di un vino ricco di glicerina. Lo si riscontra in particolare nei vini passiti le cui uve sono state colpite dalla muffa nobile oppure quando un vino è affetto dalla malattia del filante, in questo caso è qualità negativa.
Ossidato: si dice di un vino che è venuto accidentalmente a contatto con l’ossigeno e ne ha compromesso le sue caratteristiche organolettiche (vista, olfatto, gusto).
Ossidativo: si dice di un vino il cui contatto con l’ossigeno è voluto. In questo caso le particolari caratteristiche sono un pregio. In Italia ne abbiamo di magnifici esempi: il Marsala, la Vernaccia di Oristano, il Vin Santo.
LETTERA “P”
Persistente: si dice di un vino che al naso e/o dopo la deglutizione ha lunga durata.
Pesante: si dice di un vino con struttura eccessiva rispetto alle altre componenti. Normalmente l’assaggio stanca, manca di delicatezza.
Piatto: non si avvertono sensazioni di freschezza, il vino manca di acidità.
Piccante: si dice di un vino in cui la presenza di molecole odorose piccanti come il pepe o il peperoncino conferiscono questa sensazione.
Pieno: si dice di un vino ricco in estratto (l’estratto è l’insieme delle sostanze del vino, la sua struttura) che riempie la cavità orale con la sua struttura.
Polposo o carnoso: si dice di un vino che rivela particolare consistenza quando viene immesso nella cavità orale.
Potente: è il vino che sprigiona calore per la presenza dell’alcol e allo stesso tempo rivela una struttura esuberante.