Luci accese sulla Ribolla Gialla, vitigno identitario del Friuli Venezia Giulia
Bellazoia, 1 marzo 2018
Ieri sera è andato in onda il secondo appuntamento di Friuleconomy su Telefriuli, trasmissione condotta da Massimo De Liva affiancato da Paolo Valdesolo (enologo), dedicato al futuro della Ribolla gialla. Un interessante dibattito che ha visto protagonisti oltre ai direttori e presidenti delle diverse cantine sociali del Friuli Venezia Giulia, produttori – presente Valerio Civa dell’azienda Tenimenti Civa di Bellazoia di Povoletto – giornalisti e una rappresentanza delle donne del vino.
Il confronto si è aperto su quale potrebbe essere la corretta piramide legislativa atta a rappresentare la Ribolla gialla in collina e in pianura da un punto di vista qualitativo. Unanime l’opinione di accelerare la realizzazione di un disciplinare che tuteli la Ribolla gialla, evitando così che possa essere piantata, prodotta e gestita anche al di fuori del Friuli Venezia Giulia. Due denominazioni distinte, una DOC per la Ribolla gialla di pianura e una Denominazione Garantita per quella di collina.
La Ribolla – è stato detto – è un vitigno molto generoso condizionato dall’ambiente di coltivazione. Se la collina è atta a dare vini di qualità elevata, anche in pianura la Ribolla ha potenzialità da esprimere se si riescono a decodificare correttamente le necessità agronomiche e se si stabiliscono precisi obiettivi enologici.
Inoltre, è stata sottolineata l’importanza della valorizzazione della Ribolla gialla unitamente al territorio e della sua corretta promozione, perché secondo una recente indagine di Nomisma su un campione di 1000 intervistati solo il 36% colloca la Ribolla gialla in Friuli Venezia Giulia come territorio di produzione. Molto è dunque il lavoro da compiere per far conoscere il vitigno a livello nazionale e internazionale. Una promozione e comunicazione che si auspica venga attuata a livello regionale attraverso una progettazione strategica.