Il Refosco dal Peduncolo Rosso: Caratteristiche e Abbinamenti

Le caratteristiche del Refosco dal Peduncolo Rosso

Il Refosco dal Peduncolo Rosso è considerato il re tra i vini rossi friulani. Ha un profilo organolettico diverso a seconda del luogo di coltivazione. Sui Colli Orientali del Friuli esprime una struttura apprezzabile e un grado alcolico importante, mai eccessivo.

La giovinezza del vino è sottolineata dal colore rubino e da riflessi violacei che virano al granato con il trascorrere del tempo.

La mora selvatica, la prugna, la viola e l’aroma erbaceo introducono nel mondo dei riconoscimenti odorosi. Scalpita in gioventù grazie alla sua acidità. Sapido il giusto e un tannino ben presente e vellutato. La produzione in acciaio esalta la freschezza dei sentori fruttati e floreali. Di maggiore complessità quando gli si concede il giusto tempo di affinamento in legno.

L’accostamento al cibo

Il Refosco dal peduncolo rosso mostra la propria capacità di unirsi al cibo nonostante il retrogusto amarognolo, che solo in apparenza ne fa un vino severo. Possiamo usare la sua apprezzabile struttura e acidità abbinandolo ad un primo piatto di spaghetti conditi con uova e pancetta, la classica carbonara, oppure da provare con una ricetta in cui siano presenti uova e peperoni. Morbidezza, grassezza e persistenza dell’uovo saranno tenuti a bada dal tannino e da altrettanta persistenza del sorso.

È il compagno fedele delle carni. Può sorprendere il suo comportamento su piatti di pasta conditi con sugo di salsiccia e pomodoro o accompagnare la salsiccia con fette di polenta di mais ben calde.

Il fegato di pollo vuole un rosso morbido come il Refosco, purché sappia limitare l’aspetto amaro e al contempo ne rispetti le peculiarità olfattive.

La carne di maiale ha un bel confronto con il Refosco. Una ricetta tipicamente friulana è il salame fresco tagliato a fette, avvolte in carta da forno e stagnola e coperte sotto e sopra con uno strato di cenere e un letto di braci alimentato sino a cottura.

I latticini hanno nel rapporto col vino una particolare sintonia fisica. Così su un fiordilatte o una ricotta fresca, ottenuta ad esempio da latte di Pezzata rossa, il Refosco nell’incontrare la materia prima ne enfatizza il sapore ed elargisce un piacere aggiuntivo.

Raramente il vino viene accostato alla pizza, che invece risulta molto più digeribile che se abbinata anche alla migliore birra. Potremo quindi spendere l’aromaticità del Refosco dal peduncolo con una pizza condita con mozzarella, salsiccia e peperoni gialli e rossi. La grassezza sarà contrastata dall’acidità e dal tannino, mentre la chiusura amarognola del vino è tenuta a bada dalla tendenza dolce degli ingredienti.

 

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Maria Cristina Pugnetti, nata a Udine nel 1964, laureata in Economia Aziendale all’Università Cà Foscari di Venezia, ha un Master nel digital marketing conseguito presso Il Sole24 Ore di Milano. Autrice di numerosi articoli: per Tiere Furlane – rivista di cultura del territorio del Friuli Venezia Giulia – , Voce Isontina, Il Popolo, Vita Nuova, La Vita Cattolica, Il Quotidiano Fvg, Il Gazzettino sez. Udine, e per la Società Filologica Friulana. Correttore di bozze di diversi libri e volumi, convinta che sia un mestiere difficile ma bellissimo. Organizzatrice di eventi culturali. Ha un blog personale: Vinidellanima.it dedicato alla diffusione della cultura di vino e cibo, scrive anche nel blog dell’Azienda Tenimenti Civa, di cui è Responsabile Marketing e Comunicazione.

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