TENIMENTI CIVA RICORDA DORA BASSI

TENIMENTI CIVA RICORDA DORA BASSI PITTRICE SCULTRICE E SCRITTRICE. HA SEGNATO L’ARTE FRIULANA DEL SECONDO ‘900

Il 4 novembre alle ore 17.30, nell’ambito del progetto culturale “Grandi e Vini”, Tenimenti Civa ricorda Dora Bassi, testimone dell’arte italiana del secondo ‘900 nel centenario della nascita. L’iniziativa culturale, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Udine e della Società Filologica Friulana, si svolgerà a Palazzo d’Aronco nella magnifica cornice di Sala Ajace.

Sulla figura di Dora Bassi e sulla sua parabola artistica parleranno Giuseppe Bergamini, già Direttore dei Civici Musei di Udine, e Gianfranco Ellero, già Presidente del Centro Friulano Arti Plastiche, che parlerà del romanzo “Una notte in fondo al cielo. Un artista in fuga”, edito nel 2021.

La nascita del progetto “Grandi e Vini”

Tenimenti Civa nata cinque anni fa a Bellazoia di Povoletto, nei Colli Orientali del Friuli, ha voluto affondare le radici non solo sulle colline che accolgono le sue viti ma anche nella cultura del popolo che per molti secoli le ha lavorate con passione. È per questo che nel 2019 è nato il progetto “Grandi e Vini” che ha celebrato Tina Modotti nel 2019 e Pier Paolo Pasolini nel 2020, con il lancio di due bottiglie speciali, denominate Tinissima e Oru.

Quest’anno, in onore di Dora Bassi, pittrice, ceramista, scultrice e scrittrice è stato scelto il vino Ribolla Gialla Vigneto Bellazoia, custodito in bottiglie numerate denominate “Flôr”, 1500 in tutto, e presentate in un elegante cofanetto.

Quadro Dora Bassi Tenimenti Civa ricorda Dora Bassi

Per illustrare l’etichetta del vino è stata scelta “Mattina a Sesto”, opera realizzata dall’artista verso la metà degli anni Ottanta.

Nel 2021 ricorrono anche i 700 anni di Dante Alighieri, che sarà ricordato con analoga iniziativa il 3 dicembre prossimo.

La parabola artistica di Dora Bassi

Il vero incontro con l’arte è avvenuto in Friuli, dopo il matrimonio. Ho scoperto allora il bisogno di esprimere qualcosa con la forma e il colore”: così affermava Dora Bassi nel libro-intervista “Conversazioni sulle arti visive” di Gianfranco Ellero (Arti Grafiche Friulane, 1989). Nata a Feltre da madre triestina e da padre di origine lombarda avrebbe compiuto cent’anni il 3 febbraio scorso.

Frequentò il liceo classico di Gorizia, l’artistico a Firenze e l’Accademia di Venezia. Nel corso degli anni Cinquanta passò dal neorealismo all’informale, cioè a un movimento che appagava maggiormente le sue esigenze espressive. Abbandonò, quindi, l’osservazione della natura per affrontare l’avventura informale.

Aprì a Udine un laboratorio di ceramica ed eseguì rilievi e sculture per case private e pubblici esercizi, che si possono ancor oggi ammirare (Chiesa di Sant’Andrea a Campagnuzza di Gorizia, Chiesa di San Paolo a Udine, Seminario di Castellerio, Scuole medie di Feletto e Palmanova…). Insegnò gratuitamente l’arte della ceramica ai ragazzi della struttura educativa e di beneficienza fondata da Don Emilio De Roja nel 1952.

Si trasferì a Milano negli anni Settanta quando Dino Basaldella la volle al suo fianco all’Accademia di Brera, dove dal 1971 al 1991 insegnò scultura. L’amicizia con Dino e il suo trasferimento nella città meneghina le permisero – come ella stessa affermò – di comprendere sino in fondo il senso della scultura moderna.

Dopo il terremoto in Friuli del 1976 organizzò a Brera un gruppo di studio e ricerca per progettare la ricostruzione dell’insula n. 4 nell’antico centro abitato di Venzone.

Dora Bassi sperimentò tutti i generi possibili durante la sua permanenza a Milano, alle volte anche tecniche di sua invenzione, e ottenne anche una notorietà internazionale. Fu, infatti, più volte invitata alle mostre “Grands et jeunes” al Grand Palais di Parigi.

Lasciò il mondo milanese, caratterizzato allora della produzione industriale e della spersonalizzazione dell’artista, per rientrare nel sogno dell’arte intesa come infinita libertà. I primi esisti di quel ritorno friulano avvennero tra la fondazione del gruppo DARS (Donna arte ricerca e sperimentazione), un’associazione di donne artiste impegnate in ricerche sul linguaggio in arte, e la mostra personale del 1993 al Centro Friulano Arti Plastiche di Udine.

Quelli furono anche gli anni in cui l’artista affiancò alla pittura la scrittura del suo primo romanzo “L’amore quotidiano” (Ed. Lint, Trieste 1998) al quale seguì “Una notte in fondo al cielo. Un artista in fuga”, pubblicato postumo nel 2021.

Si dedicò infine solo alla pittura realizzando grandi cicli narrativi ispirati dalle poesie friulane di Pier Paolo Pasolini, dalla leggenda di Santa Orsola e dalla sua infanzia a Brazzano. Si spense il 26 agosto 2007.

 

Informazioni

Evento del 4 novembre 2021 – ore 17.30

Comune di Udine, Via Nicolò Lionello, 1 – Palazzo D’Aronco – Sala Ajace

Per partecipare all’evento è necessaria l’iscrizione al seguente link

oppure:

inviare e-mail a info@tenimenticiva.com indicando nome, cognome e numero di telefono (se trattasi di un gruppo è sufficiente un nominativo e il numero totale dei partecipanti)

o chiamare i numeri 0432 177 03 82366 912 7428

N.B.: In ottemperanza alla norma vigente l’accesso è consentito con green pass.